Ogni anno sono previste delle agevolazioni fiscali per favorire gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e il motivo è molto semplice. La maggior parte delle case in Italia sono state costruite tra il 1945 e il 1969 e l’anzianità di questi immobili ha delle inevitabili ripercussioni sul consumo energetico e sul comfort delle abitazioni.
Per migliorare la situazione, la strada da seguire è quella di recuperare il patrimonio immobiliare con delle ristrutturazioni mirate, che spesso sono incentivate da varie agevolazioni e detrazioni fiscali. In questa guida voglio proporti una panoramica degli interventi di recupero del patrimonio edilizio che possono migliorare l’immobile sotto diversi punti di vista, come il comfort abitativo, l’efficienza energetica o l’ampliamento degli spazi abitabili.
Le agevolazioni fiscali per la ristrutturazione
Prima di parlare dei lavori di recupero degli immobili, faccio una piccola premessa sugli sgravi fiscali per la ristrutturazione. In cosa consistono esattamente? Ti ho già parlato delle detrazioni fiscali previste dal legislatore, ma visto che si tratta di incentivi in costante aggiornamento, è meglio fare un riepilogo delle nuove misure.
- Per le ristrutturazioni effettuate tra il 2013 e il 2019, è prevista la detrazione del 50% della spesa e l’importo massimo detraibile è di 48.000€ per ogni unità immobiliare.
- Invece per gli interventi di recupero edilizio che si effettueranno dal 2020 (salvo eventuali proroghe), la detrazione Irpef è del 36% della spesa e l’importo massimo detraibile è di 17.280€ per ogni immobile.
Se vuoi quindi approfittare delle agevolazioni per la ristrutturazione, il momento migliore per farlo è proprio adesso, visto che (ancora per poco) hai la possibilità di recuperare metà dell’importo speso. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali dello stesso importo.
Adesso che abbiamo fatto il punto della situazione sugli incentivi per ristrutturare casa, è arrivato il momento di vedere quali interventi sono inclusi nell’agevolazione.
Ricostruzioni o ampliamento?
Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio incentivati dallo Stato sono quelli di manutenzione ordinaria, restauro, ristrutturazione edilizia e risanamento conservativo. Si tratta quindi di un grande calderone dove troviamo lavori molto diversi tra loro. Bisogna però fare attenzione ad alcune esclusioni espressamente previste dalla legge.
Chi desidera effettuare un ampliamento che prevede la demolizione e ricostruzione dell’immobile o di una parte di esso, avrà diritto all’agevolazione solo se non comporta un aumento della volumetria. In caso contrario, l’intervento è classificato non come conservazione di patrimonio edilizio esistente, ma come una nuova costruzione, ed è pertanto escluso dal bonus casa.
Quando i lavori edili di ampliamento non prevedono alcuna demolizione, le detrazioni fiscali sono previste, ma riguarderanno solo la porzione di immobile esistente. Le spese sostenute per l’ampliamento restano invece escluse perché anche in questo caso sono considerate al pari di una costruzione ex novo.
Recupero dei rustici
Hai mai pensato che recuperare un rustico si può trasformare in un ottimo investimento? Magari possiedi già un immobile di questo tipo oppure vuoi lasciarti tentare dall’idea di acquistare un vecchio edificio per abitare oppure per realizzare un piccolo agriturismo. In ognuna di queste ipotesi, devi sapere che le agevolazioni sono molto interessanti.
Il recupero di rustici in Piemonte, dove lavoro abitualmente, ha preso il via già da tempo e il merito è senza dubbio di una politica edilizia molto lungimirante. L’obiettivo degli incentivi è limitare (dove possibile) il consumo del suolo, ridurre i consumi energetici e dare nuova vita ai rustici per fini abitativi.
La normativa sul recupero dei rustici è molto dettagliata e prima del rilascio della concessione edilizia bisogna fare una serie di verifiche, in modo da essere certi che l’edificio abbia tutti i requisiti richiesti.
Recupero di sottotetto per fini abitativi
Il recupero di sottotetto è un modo intelligente per guadagnare nuovi spazi all’interno del proprio immobile. È una soluzione sempre più apprezzata non solo per chi vuole migliorare il comfort abitativo della propria casa, ma anche per chi ha intenzione di incrementare il valore dell’immobile in vista di una vendita imminente.
Affinché il recupero di sottotetto sia possibile, i locali devono avere un’altezza predefinita ed è richiesto anche il rispetto dei rapporti aero-illuminanti previsti dalle norme igienico sanitarie.
Anche in questo caso la normativa è piuttosto complessa, perché le leggi regionali hanno introdotto un nuovo parametro per calcolare le altezze minime (si tratta dell’altezza media ponderale). La consulenza di un professionista del settore sarà quindi indispensabile.
Cambio di destinazione d’uso
Molto spesso i lavori di recupero del patrimonio edilizio comportano anche un cambio destinazione d’uso. Se stai pensando che questo particolare faccia solo lievitare i costi, ti do subito una buona notizia: anche in questo caso puoi usufruire delle detrazioni fino al 50%, ma a determinate condizioni.
Il cambio di destinazione d’uso consente di accedere alla agevolazioni quando è una conseguenza dei lavori di recupero edilizio. Inoltre la ristrutturazione deve rientrare nella casistica per accedere alle agevolazioni previste dalla normativa. Esiste anche un altro requisito, infatti il cambio di destinazione d’uso deve prevedere l’uso abitativo a conclusione dell’intervento edile.
Quando la destinazione finale dell’immobile è commerciale o produttiva, le agevolazioni sono escluse. Una volta soddisfatti tutti gli altri requisiti, non dovrebbero esserci ostacoli per usufruire dei benefici.
Serre solari
Perché non recuperare il patrimonio edilizio sfruttando terrazze, balconi o gli altri spazi esterni all’abitazione? Non sto parlando delle antiestetiche verande, ma piuttosto delle intelligenti serre solari. Sono una soluzione architettonica che permette di ampliare gli spazi abitativi e al tempo stesso migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione, sia in estate che in inverno. Grazie alla serra solare recuperi quindi il patrimonio architettonico con una soluzione di design e rispettosa per l’ambiente.
Perché si possa parlare di serra solare, vanno rispettati dei precisi vincoli: ad esempio il volume non deve superare il 10% dell’edificio e l’esposizione dev’essere a sud. Il vetro deve essere il materiale dominante, sia nelle pareti della serra sia nei serramenti, che si devono poter aprire per garantire la ventilazione naturale.
Le varie soluzioni per il recupero del patrimonio edilizio
Come vedi le soluzioni per recuperare il patrimonio edilizio sono diverse e ognuna ha dei vantaggi innegabili. Si tratta di interventi che vanno progettati in base alle specificità della struttura e alle esigenze di chi deve abitare l’immobile.
Hai già qualche idea su come recuperare il tuo patrimonio immobiliare? Oppure hai adocchiato una struttura che si presta ad essere recuperata? Parlami del tuo progetto e ragioneremo insieme in merito alla sua fattibilità.